Riceviamo da una lettrice una lettera (firmata) di commento sull’Incontro di Diego Fusaro a Catania venerdì 20 maggio scorso. Di questa lettera pubblichiamo soltanto qualche stralcio a causa della eccessiva lunghezza:
(…) Vorremmo comprendere bene cosa ha significato la conferenza tenuta dal professore Diego Fusaro a Catania nei giorni scorsi a Palazzo dei Chierici sul delicato argomento dell’Islam, avendo letto in seguito anche il commento che il direttore di questo giornale ha tenuto a fare (…) Alla conferenza, se così si può definire, ho assistito ascoltando con molta attenzione l’analisi – se così si può definire – che dell’Islam ha tracciato il giovane filosofo settentrionale e diversi passaggi, se non tutti, non mi hanno convinta ma, anzi, mi hanno suscitato un senso di inquietudine (…) La manifestazione in se stessa mi ha lasciata perplessa: due centri culturali, che presuppongo operino a Catania, che con tanti argomenti di viva attualità sul tappeto scelgono e propongono la tematica dell’Islam, affidandola a un personaggio come Diego Fusaro! (…) Nel merito di questo “Incontro” c’è molto da dire e non tutto può essere esplicitato attraverso una semplice “lettera al direttore” (…) Desidero evidenziare alcuni punti: ho appreso di questo “Incontro” leggendo nel vostro giornale, ma non ho riscontrato su giornali cartacei catanesi e su altri on line – eccezione fatta per “La Voce dell’Isola” – l’annuncio dell’iniziativa. Ciò mi ha incuriosito e interessata maggiormente: forse che questa iniziativa non era gradita a chi localmente detta legge sull’informazione? (…) Poi: quasi due ore barbose e pseudo accademiche e “colte” per cercare di dimostrare che l’Islam è civiltà e religione da rispettare e che con il terrorismo non ha nulla a che vedere? C’era bisogno di Diego Fusaro per “apprendere” questa presunta “verità”? (…) Due ore di discutibili affermazioni “di parte” che con il tema dell’Incontro – “Islam, coscienza senza coesione” – non avevano nulla a che farci? (…) E che figura barbina hanno fatto i due presidenti degli Istituti culturali promotori dell’Incontro che nei loro interventi hanno rispettato il tema annunciato che, con quanto esposto dal giovane professore-filosofo (sic!), non avevano alcun punto di contatto (…) E il moderatore dell’Incontro che non ha moderato un bel niente e si è limitato ad annuire soddisfatto, contraddicendo il suo ruolo? (…) Ma avete notato che la questione del rapporto “Donna e Islam” non è stata minimamente sfiorata? (…) Che “messaggio” ha voluto lanciare dalla piattaforma Catania, e indirizzato a chi, il professore-filosofo Diego Fusaro paventando, in nome dello spauracchio Islam-terrorismo e della sicurezza, la limitazione drastica della libertà e dei diritti individuali e collettivi? (…) E, a conclusione, i due centri culturali sono stati “complici” o “strumenti” inconsapevoli di questo personaggio che con la “manipolazione” dell’informazione e dei messaggi “trasversali” a tesi ci sa veramente fare? (…). E, a titolo di “curiosità” finale, quanto ha ricevuto in moneta sonante il professore-filosofo per assicurare la sua prestigiosa presenza all’Incontro catanese? (…).
Si rimanda all’articolo pubblicato lo scorso 22 maggio e che si trova a questo link.